Quando arrivano a casa le tante temute richieste di pagamento di cartelle esattoriali di una certa entità, è normale che un soggetto si preoccupi che la propria casa possa essere sottoposta ad ipoteca.
Dato che l’abitazione rimane una forma di investimento per buona parte degli italiani, è del tutto naturale preoccuparsi laddove si stai passando un momento di difficoltà economica piuttosto consistente o magari il fallimento di un’attività e non si disponga di liquidità sufficiente per poter saldare i debiti.
Il problema, quindi, diviene come proteggere la casa da Equitalia, in modo da evitare che venga espropriata.
Come proteggere la casa da Equitalia
Quelli che seguono sono solo alcuni consigli utili per orientarsi nel problema e per trovare una possibile soluzione adatta al proprio caso, ma laddove si rischi veramente di perdere la casa, il modo migliore per proteggerla resta quello di affidarsi ad un esperto che possa consigliarvi al meglio evitando di farvi fare mosse sbagliate che potrebbero causare ancora più danni con il fisco.
Detto questo, vediamo in quali modi si possa tutelare in maniera concreta la propria abitazione rispetto al rischio che essa venga espropriata da Equitalia per dei debiti non pagati.
Innanzitutto notiamo che Equitalia può pignorare un’abitazione solamente laddove il debito del contribuente superi il tetto dei 120.000 euro.
Solo laddove il debito sia superiore a 120.000 euro si corre il rischio di vedersi pignorare la casa. Invece laddove il debito sia inferiore a 120mila euro, tuttalpiù si può invece correre il rischio di vedere iscritta l’ipoteca sulla casa.
Il fondo patrimoniale è stato abolito
Fino a diversi anni fa, il fondo patrimoniale era lo stratagemma utilizzato da coloro che temevano di vedersi portare via la casa.
Il fondo patrimoniale garantiva l’immobile da pignoramenti per debiti contratti per scopi diversi dai bisogni della famiglia.
Oggi il fondo patrimoniale è stato di fatto abolito dalle pronunce della giurisprudenza: infatti le sentenze dei giudici hanno via via compreso nel concetto di “debiti per bisogni della famiglia” perfino i debiti contratti per tasse non pagate.
In questo modo, l’utilità pratica del fondo patrimoniale è di fatto svanita.
Un’altra soluzione che veniva utilizzata per proteggere un bene immobile da Equitalia era il trust.
Il trust consiste nella cessione della proprietà degli immobili ad un soggetto fiduciario, il quale li amministra per il periodo pattuito e li riconsegna una volta che sia giunto il termine.
Il trust però non è certo la soluzione ideale per dei beni immobili di valore economico limitato, in quanto si tratta di una soluzione molto costosa.
Non solo, anche il trust è suscettibile di revoca entro 5 anni dalla costituzione, se il debito con il Fisco esisteva già quando il Trust stesso è stato costituito.
In questo modo vengono evitati i raggiri pensati dal debitore per evitare di vedersi espropriati immobili di grande valore laddove si abbiano debiti con l’erario.
Soluzioni per tutelare la casa
A fronte di queste problematiche, le possibilità di tutelare il bene immobile vengono di molto diminuite.
Spesso quindi si ricorre a delle altre soluzioni per poter tutelare la casa, come la vendita o la donazione ad un familiare, in modo da trasferire la proprietà del bene.
Ma entrambi i casi possono portare a dei rilievi non di poco conto, che è bene analizzare con cura prima di procedere.
In caso di donazione si possono verificare queste difficoltà: in primis, non è sempre semplice identificare un parente di fiducia che, nonostante la donazione, riconosca (tacitamente) che la proprietà non è sua bensì di un altro, cioè del debitore.
In secondo luogo, anche in caso di successione si creano dei problemi. Se il beneficiario della sanzione muore prima del debitore, il bene in questione potrebbe essere spartito nell’eredità dei parenti del de cuius.
Si deve tenere inoltre presente che, per evitare proprio queste situazioni, Equitalia dispone l’inutilità della donazione nei primi dodici mesi dalla stipulazione del contratto.
In sostanza Equitalia, se vuole pignorare una casa, lo può fare anche se nei dodici mesi seguenti essa sia stata donata. Solamente laddove si supera il periodo di un anno la donazione prevale sul pignoramento.
Ma non basta: nei primi cinque anni dalla donazione, Equitalia può esercitare come creditore l’azione revocatoria, e quindi pignorare l’immobile, se dimostra che la donazione è avvenuta “in frode ai creditori”.
Tale caso si realizza dove l’immobile fosse l’unico bene che il soggetto poteva donare.
La revocatoria può essere esercitata da Equitalia anche in caso di vendita dell’immobile, ma in tal caso Equitalia deve anche dimostrare che il terzo acquirente fosse consapevole del fatto che l’alienazione veniva fatta in frode ai creditori.
Dopo cinque anni, né più né meno, la revocatoria non si può più disporre.
Infine, e non da ultimo, se il debitore ha un debito di più di 50.000 euro con Equitalia, ed il bene donato era l’unico pignorabile, allora potrebbe scattare il reato di sottrazione fraudolenta alle imposte.
Anche la vendita della casa può dare qualche problema: per esempio il rischio di incorrere nel reato di sottrazione fraudolenta alle imposte, ovvero i costi necessari per il notaio e le imposte da pagare, nonché il problema del trasferimento del denaro.
Il miglior modo per tutelare la propria casa da Equitalia, in definitiva, è quello di avere solamente un’abitazione intestata.
Infatti la legge proibisce il pignoramento dell’immobile se esso è l’unica casa del debitore.
I requisiti dell’abitazione devono essere i seguenti: deve trattarsi dell’unico bene immobile ad uso abitativo di proprietà del debitore; deve essere un’abitazione; non deve essere di lusso; il contribuente deve risiedervi.
Attenzione: sussiste il divieto di pignoramento ma non di iscrizione dell’ipoteca, che può sempre essere iscritta se il debito è superiore a 20mila euro.
Quindi in definitiva il miglior modo di tutelare la propria casa da Equitalia è quello di avere come unico bene immobile intestato proprio quella casa.
Inoltre bisogna mantenere un importo di debito al di sotto del 120mila euro.
Per fare ciò può essere necessario versare anche degli importi parziali, al fine di mantenere il debito costantemente sotto quella cifra ed evitare così il pignoramento.