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Come Ottenere Risarcimento Danni per Terremoto

Come ottenere risarcimento danni per terremoto

 

  1. Il decreto terremoto

 

Il decreto n. 189 del 17 ottobre 2016, cosiddetto decreto terremoto, fissa in 53 articoli i capisaldi di tutti gli interventi necessari alla ricostruzione delle zone fortemente colpite dagli ultimi eventi sismici.

Fra questi punti, i più importanti sono: il risarcimento integrale per le case e gli edifici colpiti, il prestito d’onore per il riavvio delle attività produttive, la cassa integrazione in deroga per i lavoratori di aziende coinvolte dal terremoto e la riduzione (o rinvio) di imposte o tasse il cui pagamento risulti gravoso per eventi connessi al sisma.

come ottenere risarcimento danni per terremoto

Punto cruciale del decreto è quello di assicurare il risarcimento a tutti coloro che abbiano subito danni e, allo stesso tempo, per bloccare eventuali tentativi di allargare le maglie dei sussidi, l’esigenza che il danno sia documentato e dimostrato.

Altro punto trattato dal decreto è quello concernente il risarcimento relativo alle seconde case.

D’altra parte, il territorio colpito ha un altissimo numero di seconde case che rappresentano anche una componente significativa dell’economia turistica locale.

Il decreto designa le regioni come sub-commissari operativi sul territorio; spetterà alle regioni stabilire il criterio per calcolare l’indennizzo in euro al metro quadrato.

Gli uffici speciali per la ricostruzione devono seguire la pianificazione urbanistica, le istruttorie per il rilascio dei contributi ed i permessi.

Il decreto prevede il perseguimento di due strade distinte, l’una per gli aiuti ai privati e l’altra per gli aiuti al pubblico, prevedendo tuttavia condizioni per avere diritto al contributo comuni per entrambe le fattispecie.

Si stabilisce, per chi ha subito danni, la possibilità di richiederne il riconoscimento e di ottenere adeguati risarcimenti, sia nella fase immediata di emergenza sia in quella successiva di ricostruzione.

A tutela dei privati sono previsti finanziamenti agevolati tramite convenzioni con le banche.

Le somme potranno essere destinate sia a coprire i danni degli immobili sia, per quanto riguarda le imprese, a sostenere le spese per le attrezzature o a delocalizzare l’attività.

Nell’ottica della trasparenza, tutti gli interventi di ricostruzione (che siano privati o pubblici) devono essere assegnati con gare d’appalto solo alle imprese iscritte alla cosiddetta “white list” controllata dalla prefettura.

 

  1. Come richiedere il risarcimento dei danni?

 

Il cittadino che abbia subito danni dal sisma deve richiedere il sopralluogo del Comune per il censimento dei danni stessi e per la dichiarazione d’agibilità delle costruzioni.

E’ tenuto inoltre alla compilazione di un apposito modulo per rendere effettiva la richiesta d’inserimento della propria pratica nel sistema informatico.

Il decreto terremoto ha istituito l’Ufficio speciale per la ricostruzione, un organo territoriale cui i cittadini potranno rivolgersi per richiedere le sovvenzioni.

Sarà l’ufficio stesso a farsi garante dei lavori procedendo alla verifica ed al controllo delle ristrutturazioni.

Per gli edifici che hanno subito danni minori, la procedura è snellita: il beneficiario dovrà presentare il progetto all’Ufficio speciale e potrà quindi iniziare i lavori indicando il direttore dei lavori scelto e l’impresa incaricata.

Al di fuori del cratere del sisma, per ottenere il risarcimento dei danni bisognerà dimostrare il nesso con il terremoto del 24 agosto.

Qui le seconde case potranno avere un contributo pari al 50% del valore dell’intervento.

Vi sono poi alcuni casi particolari, come la risarcibilità di persone presenti in strutture di terzi, quali alberghi ed ospedali.

I privati hanno la possibilità di scegliere di stipulare un’assicurazione contro il terremoto.

Si tratta di una forma di polizza volontaria, nel senso che la stipula non è obbligatoria: essa consente, tramite il versamento di una quota annua, di avere un risarcimento pari al valore dei danni subiti nel caso in cui si verifichino gli eventi per i quali si è assicurati.

L’assicurazione garantisce il risarcimento dei danni all’immobile e/o la riduzione delle spese per consentire la ricostruzione e, più in generale, i lavori di ristrutturazione dell’abitazione.

Più nel dettaglio, l’assicurazione contro il terremoto e le calamità naturali è classificata come polizza a valore, in quanto il rimborso dei danni avviene in base al territorio in cui si trova l’abitazione.

Sono le caratteristiche dell’immobile, da valutare in fase di stipula del contratto, i fattori che fanno variare il costo della polizza: il premio è calcolato con tariffe che variano in base alla grandezza dell’immobile.

Che cosa succede poi nel caso in cui il sisma provochi danni alle autovetture?

La normale polizza auto, obbligatoria per tutti i veicoli, non implica alcun rimborso per i danni derivanti dal sisma, visto che copre esclusivamente i danni provenienti dalla circolazione.

Quindi, per sperare di ottenere un risarcimento in caso di terremoto, è necessario applicare alla polizza assicurativa una garanzia accessoria (ovviamente bisogna farlo prima che il sisma si verifichi).

Il costo di questa garanzia può variare in base alla zona di residenza.

Da anni in Italia si discute circa la possibilità di introdurre un sistema obbligatorio di polizze anti terremoto per mettersi finalmente in linea con altri Paesi europei, in cui stipulare polizze contro le calamità naturali è obbligatorio.

Quando un evento sismico sconvolge il nostro Paese, si rende ancora più evidente la condizione di anomalia che il sistema italiano vive rispetto a tutto il resto del mondo.

All’estero infatti il consolidarsi di una sinergia tra il sistema pubblico e privato fa sì che anche i danni prodotti dalle calamità naturali siano coperti dai sistemi assicurativi.

 

  1. La quantificazione del danno

 

La quantificazione del danno non è un compito semplice, soprattutto in ragione delle più disparate situazioni che possono presentarsi.

Può verificarsi, ad esempio, il caso di distruzione di un’abitazione appartenuta alla stessa famiglia per diverse generazioni. E’ evidente che il problema non è solo quello di quantificare il danno patrimoniale ma anche quello di capire se ve ne sia uno non patrimoniale.

Il valore della magnitudo non è utilizzato ai fini della determinazione del risarcimento dei danni prodotti dal sisma.

Questo essenzialmente perché esistono diverse definizioni e metodi di stima della magnitudo

Particolari strutture, quali gli ospedali, che siano rimasti completamente deflagrati dal sisma, presentano il problema dell’evoluzione della giurisprudenza in materia di “responsabilità da contratto sociale”.

Gli enti ospedalieri, infatti, sono oggi tenuti per legge ad avere una copertura assicurativa.

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