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Cosa Significa essere Protestati: 5 cose che devi sapere!

Quando si sente parlare di soggetti protestati, ci si riferisce a quelle persone che hanno saltato almeno due rate mensili, consecutive, nel rimborsare un finanziamento; o, più frequentemente, ci si riferisce alla situazione di delle persone che non hanno pagato alla scadenza una cambiale, o che hanno emesso un assegno a vuoto, anche solo parzialmente.

cosa significa essere protestato

Cosa significa essere protestati?

In tutti i casi quindi nei quali un cliente si presenta per ricevere il pagamento di un titolo di credito, ma la Banca non eroghi tale pagamento per qualsiasi ragione, tale titolo viene protestato e di conseguenza anche il debitore.

Il soggetto debitore quindi viene segnalato al Crif e sottoposto ad un atto di protesto. Il protesto non è altro che un atto pubblico per mezzo del quale un pubblico ufficiale intima al debito il pagamento entro un certo periodo di tempo (solitamente abbastanza breve, dieci giorni per la cambiale) chiarendo al debitore stesso quali saranno le conseguenze del mancato pagamento. Se il periodo concesso per il pagamento trascorre inutilmente, il protesto viene elevato, e quindi la segnalazione viene inviata all’Ufficio Postale della Camera di Commercio competente per territorio. Il nome del soggetto protestato viene quindi iscritto in un apposito registro, il registro dei protesti, in modo da dare pubblicità della sua iscrizione.

Cos’è il registro dei protesti

Il registro dei protesti è il registro pubblico all’interno dei quali vengono annotati i protesti levati in caso di mancato pagamento di titoli di credito (cioè di assegni, vaglia cambiari, cambiali). Il registro viene aggiornato di mese in mese sulla base delle informazioni che l’Ufficio Giudiziario trasmette.

I dati del registro sono necessariamente pubblici e possono essere consultati online o presso la camera di commercio. Lo scopo della registrazione in un pubblico elenco è quello di permettere ad altri clienti e fornitori di conoscere se un soggetto, privato o azienda, sia stato protestato e in questo modo di decidere se avervi a che fare da un punto di vista commerciale o meno. Il registro viene consultato all’occorrenza anche dalle banche prima di emettere un finanziamento per conoscere la solvibilità e affidabilità del soggetto richiedente.

Il registro dei protesti contiene gli estremi del titolo di credito protestato ed il nominativo del soggetto. La registrazione del nome del debitore protestato avviene entro dieci giorni dalla data della comunicazione, ed i nominativi vengono conservati per cinque anni dalla stessa data.

Quali sono le conseguenze di un protesto?

Le conseguenze di un protesto sono ovviamente molto negative per il debitore. Infatti il debitore protestato si trova penalizzato sia sotto il punto di vista dell’immagine che da un punto di vista commerciale, che dal punto di vista della relazione con le banche. Dal punto di vista professionale, il soggetto che si sia visto iscrivere nel registro dei protesti avrà certamente meno possibilità di concludere affari con clienti e fornitori. Questo perché il suo nome appare nella lista di pagatori poco affidabili, per cui è abbastanza raro che possa avere contatti commerciali.

Dal punto di vista della relazione con le banche, il debitore protestato farà di certo molta fatica ad ottenere un credito o finanziamento dalla banca. Questo perché egli compare come cattivo pagatore con titoli di credito, e quindi per poter accedere ad un finanziamento egli avrà bisogno di garanzia piuttosto solide, quali possono essere quelle date dal fideiussione, per esempio. E’ anche vero, però, che negli ultimi anni si sono  moltiplicate le possibilità di ottenere un prestito anche se si è protestati. Ma nonostante ciò, vengono spesso richieste delle condizioni abbastanza svantaggiose e rischiose per il debitore protestato.

come eliminare protesto

 

Come ottenere la cancellazione dal registro

La cosa più importante per un debitore protestato è, senza alcun dubbio, quella di ottenere la cancellazione del suo nome dal registro dei protesti. Solo in questo modo potrà riallacciare relazioni economiche e godere maggiormente della fiducia delle banche al momento del bisogno.

Ottenere la cancellazione dal registro dei protesti è tutt’altro che impossibile, e adesso vedremo tutte le ipotesi in cui ciò si può fare.

Innanzitutto ha diritto di chiedere, ed ottenere, la cancellazione dal registro dei protesti il debitore che entro 12 mesi dalla levata del protesto abbia pagato la cambiale. Ovviamente il debitore dovrà anche saldare le spese connesse, comprese quelle relative all’atto, ed eventuali interessi maturati. La domanda di cancellazione se si salda il debito entro dodici mesi può essere presentata formalmente, previo apposito modello, alla Camera di Commercio. La cancellazione avviene entro venti giorni dalla presentazione della domanda.

Ovviamente andranno allegati anche il titolo originale della quietanza, l’atto di protesto, la fotocopia del documento d’identità del protestato.

Il debitore che paga la cambiale protestata entro i dodici mesi ha diritto di richiedere la riabilitazione al Tribunale, se entro quella data non ha subito ulteriori protesti. Questo perché, in caso di cambiale protestata, non è automatica la cancellazione dopo l’adempimento, bensì bisogna ricorrere al tribunale. Una volta emesso il decreto di riabilitazione, il debitore ha diritto di richiedere la cancellazione dal registro.

In ogni caso, sia che sia stato adempiuto il debito o meno, la cancellazione dal registro avviene dopo cinque anni dalla levata dell’atto di protesto.

Infine, può avvenire che un soggetto venga iscritto al registro dei protesti solo per un errore. In questo caso, ovviamente, è possibile rimediare tempestivamente al danno. Chi ritenga di aver subito il protesto per errore o in maniera illegittima (cioè al di fuori del casi previsti dalla legge) deve rivolgersi alla Camera di Commercio competente per territorio, vale a dire quella presso la quale il protesto è stato levato e richiedere la cancellazione dei propri dati. In generale in questi casi si fa riferimento ad un errore tecnico o materiale o all’incomprensione fra le parti.

In caso di errore si presenta la domanda di cancellazione con dichiarazione che individua l’errore commesso.

Anche in caso di protesto illegittimo dovrà essere indicato quale requisito richiesto dalla legge manchi o sia violato nella richiesta. La cancellazione può essere anche disposta dal soggetto che abbia richiesto l’iscrizione, una volta avvedutosi dell’errore o dell’illegittimità della propria richiesta.

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2 commenti

  1. Scusate per la domanda, ma avrei bisogno di delucidazioni in merito alla mia situazione debitoria.
    Nel 2014 io e mia moglie abbiamo richiesto un prestito alla Findomestic e uno alla Santander. Fino a fine anno 2014 siamo riusciti a onorare tali finanziamenti. Dal 2015 non siamo più riusciti a onorare tali debiti in quanto mia moglie è stata licenziata per problemi cardiaci, di cui è in NASPI. La Findomestic mi ha fatto pignoramento del quinto sulla mia pensione. Mentre la Santander tramite il recupero crediti ci ha talmente assillato fino al punto che mia moglie per paura di maggiori conseguenze ha firmato delle cambiali. Cambiali sempre pagate facendo sacrifici. Ora non abbiamo più nemmeno la possibilità di pagare le cambiali.
    Vorrei cortesemente sapere quali saranno le conseguenze, visto che io ho già un pignoramento del quinto sulla pensione?
    Ringrazio anticipatamente e attendo delucidazioni in merito.
    Grazie mille

  2. Premetto che sono in affitto, una figlia di 29 anni che non lavora e due macchine di mia proprietà del 2008.

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